mercoledì 2 febbraio 2011

Una musica 'speciale'

La musica oggi è oggetto di studio delle neuroscienze e della psicoanalisi in quanto linguaggio e nel caso di Daniel, protagonista del video, e dei bambini con autismo essa riveste una parte importantissima. Ciò che permette di unire musica e linguaggio dipende dal fatto che ambedue sono riconducibili a ritmo e intonazione; il ritmo e l'intonazione danno al linguaggio e alla musica una connotazione affettiva, che nel caso dell'autismo è una dimensione non trascurabile. La musica, da parte dell'educatore, favorisce la comunicazione positiva col bambino autistico che, aiutato dalla naturale regolarità della melodia, si sente in uno spazio sicuro. Non può esistere un sistema formativo senza la musica, perché essa rappresenta la prima esperienza conoscitiva dell'essere umano, che percepisce suoni e rumori già nel grembo della madre. Nella vita cosciente adulta gli stati di benessere derivano proprio da questa prima esperienza ritmica e tale paradiso perduto si ricerca continuamente (andare in discoteca è un po' come reinfetarsi).
Oltre a ciò la musica veicola messaggi che si imprimono nella nostra mente favorendo l'ascolto, l'attenzione, la concentrazione e la memorizzazione come capacità che poi ritornaneranno utili per l'apprendimento di qualsiasi materia.

"Se noi stessi non possiamo vivere senza esprimere le nostre emozioni, senza musica, tanto più ...(i nostri bambini 'speciali') per crescere hanno bisogno di ascoltare musica e di fare musica, quanto quello di mangiare". Leonardo Speri

5 commenti:

Elisa Massaccesi ha detto...

Grazie Mietta per questo video!
Grazie perchè, per me che sono insegnante, "fa bene" vedere i miglioramenti raggiunti dopo anni di lavoro. A volte capita che, nonostante si proceda con costanza, tenacia, sistematicità, pur mettendo una gran dose di pazienza e di positività, non si riescano a vedere dei piccoli progressi, che in realtà stanno solo tardando ad arrivare. Questa storia del piccolo Daniel ci invita a non mollare MAI e a cercare di individuare gli strumenti alternativi (in questo caso la musica) con cui il bambino autistico possa esprimersi. Che grande gioia vedere che il bambino è sereno e si sente capito!

Alessandra Gatto ha detto...

Sono d'accordo con Elisa. Grazie di questo video! E'una pillola di coraggio per tutti: insegnanti, familiari, terapisti che si relazionano con i bambini affetti da Autismo. Personalmente poi ho sempre creduto nel potere terapeutico della musica.
Nel mio piccolo, anni fa utilizzai un' audiocassetta con un programma di psicomotricità della casa editrice Erickson (CHRISTOPHER KNILL, MARIANNE KNILL - MOTRICITÀ E MUSICOTERAPIA NELL'HANDICAP) con un bambino gravemente autistico (10 anni, assenza totale di linguaggio, ritardo mentale grave.. epilessia ecc)e posso dire di aver notato dei miglioramenti, seppur leggeri. Il Neuropsichiatra concordò con noi insegnanti che era aumentato il contatto visivo che il bambino manteneva con l'adulto, a causa forse della maggiore consapevolezza corporea data dalla presenza di uno specchio durante queste attività.. Insomma un piccolissimo passo, grazie alla musica.

Lucia ha detto...

Cara Elisa,
grazie dell’informazione della videocassetta della Erickson. Sono contenta dei risultati del tuo lavoro, con i cui benefici sono stati riconosciuti da un’equipe medica. Non avevo dubbia sull’efficacia della musica, perché essa agisce sempre su più dimensioni. Quando ascoltiamo musica senza parole comunque coinvolgiamo il motorio attraverso il ritmo, quando invece usiamo musica e parole usiamo due codici di comunicazione, se aggiungessimo la proiezione di diapositive o di filmati il messaggio da comunicare si imprimerebbe ancora prima e ancora meglio. Questo perché la comunicazione si avvale di una pluralità di mezzi. Il libro, per quanto utile, adeguato, intrigante è un mezzo di comunicazione uni mediale. La possibilità invece di interazione tra linguaggi e più sensi diventa una comunicazione multimediale che aumenta l’efficacia del messaggio che si vuole mandare. Ecco perché è più facile imparare una canzone che una poesia.
Ciao
Lucia

Lucia ha detto...

Cara Alessandra, scusami se ti ho chiamata Elisa, è stato un lapsus.

Ciao Lucia

Mietta ha detto...

Anche questo post è stato il frutto di un lavoro di gruppo, la mia firma è solo dovuta alla pubblicazione del post.