domenica 27 febbraio 2011

Autismo e Second Life

Oggi, colta da un attacco di nostalgia, sono tornata in Second Life (SL) per cercare qualche land che trattasse tematiche legate all'autismo.
Per farla breve: esisteva un "Autismo Italia" ma a quanto pare l'indirizzo è stato chiuso...le due land più carine che ho trovato sono ovviamente in lingua inglese "Autism Support in SL" e "Autistic Liberation Front".
Vi lascio il link al set di foto che ho scattato e per chi volesse maggiori info sulle land può chiedere direttamente a me!
Un saluto!

 

giovedì 24 febbraio 2011

DSA

Visto che il nostro blog è gemellato con diessea.blogspot.com vi propongo in questa sede un incontro che si terrà nella città di Sant'Elpidio a Mare in provincia di Fermo sabato 26 Febbraio 2011 alle ore 16 presso l'auditorium "Graziano Giusti". 
Si tratta di un incontro formativo sulle tematiche dei Disturbi Specifici di Apprendimento dal titolo "Parliamo di...dislessia".
All'incontro saranno presenti differenti personalità tra cui il Dott. Giuseppe Forti, responsabile dei servizi sociali e culturali del comune di San'Elpidio a Mare, il Dott. Maurizio Micozzi,  psicologo, la Dr.ssa Simonetta Serrani, la Dr.ssa Lucia Iacopini e infine il Dott. Giacomo Cutrera, autore del libro “Demone bianco. Una storia di dislessia” e membro del Comitato Problematiche Sociali AID che racconterà l’esperienza di uno studente dislessico,  dalla scuola primaria…all’università.
Insomma chi si trova nei pressi di Fermo ci può fare un salto!

mercoledì 23 febbraio 2011

lunedì 21 febbraio 2011

CAA e Fondazione Benedetta d'Intino

Salve a tutti i lettori di questo blog!
Sabato scorso a Fermo ho avuto modo di partecipare ad una giornata di formazione sulla CAA, la Comunicazione Aumentativa e Alternativa. La docente è stata Aurelia Rivarola, una neuropsichiatra infantile che opera all'interno della Fondazione Benedetta d'Intino, fondanzione che si impegna a difesa del bambino e della famiglia attraverso le differenti realtà operative in Italia e all'estero. 
L'incontro con la dottoressa è stato a dir poco illuminante; si è parlato dell'importanza della comunicazione come un fondamentale diritto umano. Spesso diamo per scontato questo concetto ma effettivamente è così: la comunicazione non è un dono, bensì un diritto che dà dignità alla persona. Pensate quale grande potenziale possediamo noi maestre di sostegno (ma anche gli altri operatori che lavorano con bambini disabili): possiamo donare un mezzo di comunicazione, un canale importante di espressione a tutti quei bambini che altrimenti sarebbero condannati a rimanere senza voce. 
Tutto questo non è rivolto esclusivamente a chi possiede handicap motori gravi ma pensiamo anche, e soprattutto in questa sede, ai bimbi autistici e a quanto si può fare attraverso la scoperta di un qualsiasi canale di espressione. 
Il discorso sarebbe molto ma molto più ampio e per questo motivo vi lascio semplicemente alcune frasi di ragazzi disabili che mi hanno colpito e vi invito veramente con il cuore a visitare il sito della suddetta fondazione e tutti i link che ho inserito in questo post!

"...E poichè oggi desidero parlare dell'importanza della comunicazione, dirò anche di come la mia vita è cambiata da quando ho iniziato ad emergere come persona pensante e capace dunque di esprimere emozioni o bisogni dopo gli anni bui di un silenzio assoluto. Un silenzio che mi obbligava a dover scegliere il bianco, mentre invece avrei preferito il nero oppure qualche altro colore magari un pò vivace. Inceve non si poteva in quanto erano sempre gli altri che si appropriavano, certamente in maniera involontaria, delle mie idee, dei miei desideri, dei miei sentimenti, cioè della mia stessa identità."
Angelo Signorello. 

"Spesso la gente fa un parallelo fra la capacità di parlare e la nostra intelligenza. La CAA rende più difficile ignorarci e permette a ciascuno di noi di far sentire la propria voce...colore che pensano che chi non può parlare non può nemmeno pensare, dovranno per forza riconoscere la nostra intelligenza, e la nostra umanità, una volta che iniziamo a 'parlare' con loro. Quando tu non puoi parlare e la gente crede che la tua mente è handicappata come il tuo corpo è veramente difficile cambiare loro opinione...fino a che la gente ha pensato che il mio cervello non servisse a niente e che le espressioni del mio viso e i suoni che emetto fossero senza significato, io sono stata condannata a rimanere senza voce." Ruth Sienkewicz-Mercer.

In ultimo vi lascio una breve composizione che ho già stampato e appeso in camera!
"Prenditi il tempo. 
Prenditi il tempo per guardarmi.  
Prenditi il tempo per ascoltarmi.  
Prenditi il tempo per conoscermi. 
Prenditi il tempo per occuparti di me.  
Prenditi il tempo per farmi domande.  
Prenditi il tempo per le mie risposte. 
Prenditi il tempo per comprendermi.   
Prenditi il tempo per essermi amico".
Kari Harrington.

lunedì 14 febbraio 2011

AUTISMO A SCUOLA

Ecco la presentazione del nostro blog...spero vi piaccia e vi incuriosisca...noi aspettiamo il vostro contributo!!

mercoledì 2 febbraio 2011

"A scuola non si gioca, SI LAVORA!"

Chi, almeno una volta nel corso degli anni, non ha pronunciato questa frase riducendo inconsapevolmente il gioco ad una attività senza senso, che fa perdere tempo prezioso, che distrae e ostacola l'apprendimento...è vero, talvolta il gioco assume anche questa connotazione, ma troppo spesso noi insegnanti ci dimentichiamo di giocare anche un po' con i nostri bimbi...i nostri 'bimbi speciali' poi, hanno bisogno di sentirci vivi, partecipi, coinvolti nel loro gioco...se poi non sono loro che ci vogliono far entrare perchè "stanno bene anche così"...bè...'rompiamo loro le scatole', avviciniamoci discretamente e, piano piano, insieme a loro e con loro impariamo di nuovo a giocare!
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 Giocare con bambini autistici significa insegnargli veramente (per alcuni sarà la prima volta) a giocare: molti di loro lo faranno per imitazione, quindi impareranno come si gioca. Ecco perché a scuola non si gioca, ma si lavora! Il gioco nel caso dell'autismo può essere la via migliore per superare le difficoltà relazionali, per insegnare a conoscere e gestire la dimensione affettiva, per svolgere attività didattiche. Il gioco diventa una sorta di "metodo globale" del nostro agire educativo-didattico, che diversamente sarebbe monco e riduzionistico. Una didattica inclusiva non può trascurare il ruolo fondamentale del gioco quale contenitore e dispensatore di buone relazioni, di nuove emozioni, di conoscenze interessanti. 

[L' immagine di questo post è stata embeddata da Flickr a questo indirizzo:   http://www.flickr.com/photos/champusuicida/3641047154/ ]

Una musica 'speciale'

La musica oggi è oggetto di studio delle neuroscienze e della psicoanalisi in quanto linguaggio e nel caso di Daniel, protagonista del video, e dei bambini con autismo essa riveste una parte importantissima. Ciò che permette di unire musica e linguaggio dipende dal fatto che ambedue sono riconducibili a ritmo e intonazione; il ritmo e l'intonazione danno al linguaggio e alla musica una connotazione affettiva, che nel caso dell'autismo è una dimensione non trascurabile. La musica, da parte dell'educatore, favorisce la comunicazione positiva col bambino autistico che, aiutato dalla naturale regolarità della melodia, si sente in uno spazio sicuro. Non può esistere un sistema formativo senza la musica, perché essa rappresenta la prima esperienza conoscitiva dell'essere umano, che percepisce suoni e rumori già nel grembo della madre. Nella vita cosciente adulta gli stati di benessere derivano proprio da questa prima esperienza ritmica e tale paradiso perduto si ricerca continuamente (andare in discoteca è un po' come reinfetarsi).
Oltre a ciò la musica veicola messaggi che si imprimono nella nostra mente favorendo l'ascolto, l'attenzione, la concentrazione e la memorizzazione come capacità che poi ritornaneranno utili per l'apprendimento di qualsiasi materia.

"Se noi stessi non possiamo vivere senza esprimere le nostre emozioni, senza musica, tanto più ...(i nostri bambini 'speciali') per crescere hanno bisogno di ascoltare musica e di fare musica, quanto quello di mangiare". Leonardo Speri